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PERCHÉ TUTTI PARLANO DI BOND? COSA CAMBIA CON LE NUOVE REGOLE EUROPEE E PERCHÉ POTREBBE INTERESSARTI

  • Immagine del redattore: STUDIO LEGALE BRUSCHI
    STUDIO LEGALE BRUSCHI
  • 10 set
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 15 set

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Hai mai pensato di far fruttare i tuoi risparmi in modo semplice, sicuro e con ritorni concreti?

Ti sei mai chiesto come le imprese finanziano i loro progetti senza ricorrere alle banche?

O perché oggi si parla tanto di “rimpatrio” dei capitali verso la Borsa Italiana? La risposta è in quattro lettere: B-O-N-D.

I bond, o obbligazioni, sono strumenti finanziari attraverso cui aziende o enti pubblici raccolgono capitali, impegnandosi a restituirli con interessi.

In sostanza, presti denaro in cambio di un rendimento predeterminato. Per i risparmiatori rappresentano una valida alternativa a conti correnti o libretti poco redditizi.

Ma non solo: per le imprese, i bond sono leve strategiche per finanziare crescita, innovazione e transizione ecologica.

Negli ultimi mesi, l’Italia ha fatto un passo decisivo in avanti nel rendere questo strumento più accessibile, efficiente e competitivo a livello europeo. Grazie all’intervento della Consob, è stato introdotto un nuovo meccanismo semplificato per l’approvazione dei prospetti Emtn (Euro Medium Term Notes): si tratta di documenti “sprint”, rapidi da autorizzare, anche in lingua inglese, pensati per favorire l’accesso delle aziende al mercato obbligazionario.

Cosa significa concretamente? Tempi burocratici ridotti, costi minori, maggiore trasparenza e una vera rivoluzione nell’attrattività del mercato italiano.

Non a caso, secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, ben 100 miliardi di euro sono tornati da Lussemburgo a Piazza Affari, senza alcun incentivo pubblico, ma grazie a un sistema normativo più efficiente e vicino alle esigenze di mercato.

Un esempio concreto è rappresentato dal gruppo Iren, che ha appena emesso bond sostenibili con il nuovo procedimento approvato da Consob, con l’obiettivo di finanziare progetti industriali a impatto ambientale positivo.

E per chi investe? I vantaggi sono notevoli: rendimenti competitivi (soprattutto nei segmenti 5-7 anni), spread contenuti rispetto ai titoli di Stato, e la possibilità di diversificare il proprio portafoglio in modo intelligente. Senza contare che l’alta partecipazione di investitori istituzionali è un segnale forte di fiducia nel sistema Italia.

In un contesto dove la finanza si fa sempre più sostenibile, digitale e trasparente, i bond si rivelano una risorsa preziosa sia per chi emette sia per chi investe.


Il presente contenuto ha esclusivamente finalità informative e non costituisce in alcun modo sollecitazione all’investimento.




Studio Legale Avv. Maria Bruschi

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