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TRUFFE BANCARIE: QUANDO RISPONDE L’ISTITUTO PER ILLECITI DEL CONSULENTE FINANZIARIO

  • Immagine del redattore: STUDIO LEGALE BRUSCHI
    STUDIO LEGALE BRUSCHI
  • 15 set
  • Tempo di lettura: 3 min

Nel diritto bancario, la responsabilità della banca per le truffe commesse dai propri consulentiNel diritto bancario, la responsabilità della banca per le truffe commesse dai propri consulenti finanziari è un tema centrale e di crescente attualità, soprattutto alla luce dell’aumento dei casi di frode ai danni dei risparmiatori. La legge italiana prevede una tutela ampia per i clienti, fondata su una responsabilità oggettiva dell’intermediario quando sussistono determinati presupposti. L’art. 31, comma 3, del Testo Unico Finanziario stabilisce che l’istituto che affida l’incarico al consulente risponde in solido dei danni da questi arrecati, anche se riconducibili a responsabilità penale. Tale principio è rafforzato dagli artt. 2049 c.c. e 128-novies del T.U. Bancario, secondo cui le banche e gli intermediari rispondono per gli illeciti commessi da dipendenti e collaboratori nel corso dell’attività professionale.

Elemento cardine per l’affermazione della responsabilità è il cosiddetto “nesso di occasionalità necessaria”, che collega la condotta fraudolenta all’incarico conferito dalla banca. Questo nesso si configura quando il consulente, pur agendo oltre i limiti del mandato o anche all’insaputa dell’istituto, ha potuto truffare il cliente proprio grazie alla sua posizione formale, alla disponibilità di strumenti aziendali (come modulistica, uffici, email) e all’utilizzo del nome della banca.

Tuttavia, tale responsabilità non è illimitata. La banca può essere esonerata se il comportamento del cliente appare consapevolmente anomalo o collusivo, ad esempio in caso di consegna di assegni in bianco o versamenti su conti personali del consulente.

Come chiarito dalla Cassazione (ord. n. 35038/2022) e dalla Corte d’Appello di Brescia (sent. n. 763/2023), non basta però un semplice errore di fiducia: occorre una condotta oggettivamente sospetta e consapevolmente agevolatrice. In tema di danni, il risarcimento comprende sia le somme sottratte sia i mancati guadagni, rivalutati secondo gli indici ISTAT.

Infine, l’art. 144 del T.U. Bancario prevede sanzioni amministrative nei confronti delle banche che non esercitino adeguata vigilanza sui propri collaboratori. Il sistema attuale, dunque, offre un equilibrio tra la protezione del risparmiatore e la responsabilità d’impresa, evitando che l’istituto diventi un “assicuratore universale”, ma garantendo tutela a chi abbia agito in buona fede.

DOMANDE FREQUENTI SULLA RESPONSABILITÀ DELLA BANCA IN CASO DI TRUFFA DEL CONSULENTE

La banca è sempre responsabile se un suo consulente truffa un cliente?

No, la responsabilità della banca si configura solo quando esiste un nesso di occasionalità necessaria tra l’attività svolta dal consulente e il danno arrecato. Se il truffatore ha agito sfruttando la sua posizione all’interno dell’istituto e il cliente ha confidato legittimamente nel suo ruolo, allora la banca può rispondere in solido. Cosa si intende per "nesso di occasionalità necessaria"? È il collegamento oggettivo e soggettivo tra il comportamento illecito del consulente e l’attività professionale per cui era incaricato. Anche se ha agito con dolo o oltre le sue competenze, se il consulente ha potuto commettere la truffa grazie alla sua posizione, la banca ne risponde.

Il cliente ha qualche responsabilità se è stato truffato?

Sì, in alcuni casi. Se il cliente ha tenuto un comportamento anomalamente imprudente o collusivo (come consegnare denaro contante senza ricevute o firmare moduli in bianco), la sua condotta può ridurre o escludere il diritto al risarcimento.

Cosa posso fare se ho subito una truffa da parte di un promotore finanziario?

È fondamentale documentare ogni passaggio, conservare tutte le comunicazioni, ricevute, moduli e rivolgersi immediatamente a un avvocato esperto in diritto bancario. Lo Studio Legale Bruschi può assisterti per far valere i tuoi diritti e ottenere il giusto risarcimento.

Quanto posso ottenere come risarcimento?

Il risarcimento può comprendere sia il danno emergente (le somme perse), sia il lucro cessante (i rendimenti mancati), oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi legali.

Se hai dubbi o hai subito una frode bancaria, contattaci.

Lo Studio Legale Bruschi è a disposizione per una consulenza dedicata.

 

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