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PRELIEVI DI CONTANTE E ANTIRICICLAGGIO: COSA RISCHIA CHI SUPERA I LIMITI

  • Immagine del redattore: DOTT.SSA DE ZORDO VERONICA
    DOTT.SSA DE ZORDO VERONICA
  • 2 giorni fa
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 46 minuti fa

L’Agenzia delle Entrate, in virtù dell’art. 32 del D.P.R. n. 600/1973, ha il potere di accedere direttamente ai dati bancari dei contribuenti, senza necessità di autorizzazione giudiziaria.

Ogni anno, banche e uffici postali trasmettono al fisco tutte le informazioni relative ai conti correnti, alimentando il Registro dei Rapporti Finanziari, una sezione dell’Anagrafe tributaria, consentendo verifiche approfondite fino a cinque anni per chi presenta la dichiarazione redditi e fino a sette in caso di omissione.

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda i prelievi in contanti: il limite di attenzione non è tanto la singola operazione quanto il cumulo mensile. Quando si superano i 10.000 € prelevati in un mese, anche con frazionamenti, scatta l’obbligo per la banca di inviare una Segnalazione di Operazione Sospetta (SOS) all’Unità di Informazione Finanziaria (UIF). Queste segnalazioni possono basarsi su indizi come operazioni incoerenti con il profilo del cliente, uso di banconote di grosso taglio o movimenti non giustificati da terze parti, anche in assenza di reato.

Dal 17 gennaio 2025, il D.Lgs. 211/2024 ha abbassato da 12.500 € a 10.000 € la soglia per la segnalazione delle operazioni in oro, anche per transazioni frazionate di almeno 2.500 € verso la stessa controparte nello stesso mese.

Questo quadro normativo rientra in una strategia più ampia volta alla tracciabilità dei flussi finanziari per contrastare l’evasione e il riciclaggio, ma suscita riflessioni su proporzionalità e tutela della riservatezza. Il cittadino deve essere consapevole dei propri diritti e strumenti di difesa contro segnalazioni ingiustificate: la conoscenza giuridica è la prima difesa.

Conclusioni

La soglia dei 10.000 euro, sia nei prelievi di contanti sia nelle operazioni in oro, non rappresenta un divieto, ma un segnale d’allerta che attiva automatismi di controllo. È fondamentale adottare comportamenti finanziari trasparenti e documentati, conoscendo gli obblighi previsti dalla normativa fiscale e antiriciclaggio. In un contesto normativo in continua evoluzione, rivolgersi a un professionista legale per valutare correttamente i rischi e le tutele disponibili è una scelta di prudenza e consapevolezza.

 

Contatti Studio Legale Avv. Maria Bruschi

📍 Piazza Meschio 11/1, 31029 Vittorio Veneto (TV)

📞 Tel. 0438 251400

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