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VENETO BANCA: A CHE PUNTO SIAMO? Sono due i fronti giudiziari d’interesse.

All’udienza penale celebratasi lo scorso 11 novembre 2019, il GIP di Treviso, Bruno Casciarri, ha accolto l’istanza di archiviazione presentata dalla Pubblica Accusa nei confronti degli ex manager di Veneto Banca, eccezion fatta per l’ex amministratore delegato, Vincenzo Consoli, il quale rimane indagato (nelle more di un eventuale rinvio a giudizio) di aggiotaggio, ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto. Il Giudice dovrà altresì decidere in merito all’istanza di archiviazione inerente i cinque capi d’accusa su cui inizialmente indagava la Procura di Roma. Rimane infine da decidersi sulla richiesta di dissequestro del patrimonio mobiliare ed immobiliare di Consoli, che per il momento rimane sottoposto a sequestro (parliamo ad esempio di una villa storica del centro di Vicenza).

Frattanto gli azionisti promettono battaglia in Cassazione.


Nulla a che vedere dunque con l’inchiesta sul crack della Popolare né con lo stato di messa in liquidazione coatta amministrativa, sul cui esito si attende la pronuncia della Corte d’Appello di Venezia, dopo la dichiarazione d’insolvenza pronunciata dal Tribunale di Treviso, che – se confermata – aprirebbe la strada al crack (come già avvenuto per Banca Popolare di Vicenza) e alla prosecuzione delle indagini per reati ben più gravi nei confronti dell’intero C.d.A..

Un tanto ci lascia sperare per un numero più consistente di responsabili.


Lo Studio Legale Bruschi monitora l’evolversi della vicenda e vi terrà aggiornati.


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Studio Legale Bruschi.


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