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“SPALMA-INCENTIVI” E L’ULTIMO INTERVENTO DELLA CORTE EUROPEA

Con la sentenza del 15 aprile 2021, la Corte di giustizia dell’Unione Europea, purtroppo, con nostra grande sorpresa e senza lasciare adito a speranze interpretative, si è pronunciata in merito alla normativa nazionale che disponeva la riduzione degli incentivi per l’energia prodotta dagli impianti fotovoltaici.

Tale disposizione, sancita all’art. 26, commi 2 e 3 del D.l. 91/2014, convertito poi dalla legge 116/2014, nota come “Spalma incentivi” è stata infatti dichiarata legittima.

La vicenda, iniziata e motivo di intervento della Corte Costituzionale italiana nel 2016, aveva ad oggetto il ricorso di alcune aziende contro le disposizioni sopra menzionate, le quali “avrebbero modificato unilateralmente le condizioni giuridiche sulla cui base i ricorrenti nei procedimenti stessi avevano impostato la propria attività economica, e ciò in assenza di circostanze eccezionali che giustificherebbero una simile modifica.”


Le motivazioni della Corte Europea sono così riassumibili:

1. Ai sensi della direttiva 2009/28/CE gli stati membri dell’UE possono discrezionalmente adottare, modificare o sopprimere i regimi di sostegno con lo scopo di promuovere l’utilizzo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.

in particolare, dal termine «possono», gli Stati membri non sono affatto obbligati, al fine di promuovere l'uso dell'energia da fonti rinnovabili, ad adottare regimi di sostegno. Essi godono infatti di un potere discrezionale.

2. Ai sensi dell’art. 25 del D.lgs. 28/2011 è prevista la possibilità e facoltà, da parte degli operatori economici di “adattare, o addirittura sopprimere, il regime incentivante applicabile al fotovoltaico” infatti come già affermato dalla Consulta con la sentenza 16/2017 “viene espressamente indicato il diritto del GSE di modificare unilateralmente le condizioni di queste ultime a seguito di eventuali sviluppi normativi.”


In allegato il testo della sentenza, che vi invitiamo a leggere con attenzione.


Con l’occasione segnaliamo ai nostri clienti, che avessero ricorsi pendenti in materia, alla luce della citata sentenza, a prendere quanto prima contatti con il nostro studio legale per la consulenza del caso.


Studio Legale MB

Avv. Maria Bruschi

Dott.ssa Roberta Girardi



Vittorio Veneto, 21 aprile 2021



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