La sentenza ottenuta da Adusbef, il 14 marzo scorso, presso il Tribunale di Vicenza, appare davvero centrale, per tutte le vicende che vedono coinvolte le ex Banche venete, oggi in L.C.A. e la chiamata in causa di Banca Intesa Sanpaolo.
L’attore evocava in giudizio Veneto Banca contestando alcune irregolarità in merito alle operazioni di acquisto di strumenti finanziari e lamentando la mancata esecuzione degli ordini di vendita impartiti ai funzionari dell’istituto bancario. Tuttavia, come per altri casi, tale procedimento rischiava di essere interrotto per il sopraggiungere del D.L. 99/2017, che poneva la banca veneta in L.C.A.. Alla prima udienza, lo scorso febbraio, il Giudice si riservava.
Successivamente, il Giudice, a scioglimento della riserva, dichiarava l’improcedibilità del giudizio verso Veneto Banca in L.C.A. e stabiliva il proseguirsi della causa con la chiamata di Intesa Sanpaolo, in qualità di successore a titolo particolare del rapporto controverso.
Nello specifico, il giudicante evidenziava la possibilità del sussistere di una responsabilità solidale del cessionario (che diverrebbe successore nel rapporto controverso), in base all’art. 111 comma 3 c.p.c., e anche alla luce delle precedenti pronunce della giurisprudenza civilistica.
La Sentenza apre nuovi scenari anche per coloro i quali avessero già tentato la via giudiziale nei mesi scorsi sia contro Veneto Banca che contro Popolare di Vicenza. Infatti, incardinando una nuova azione legale potrebbe essere chiamata in causa direttamente Intesa Sanpaolo onde ottenere il ristoro del valore delle azioni perduto con la liquidazione delle banche venete.
Si invitano coloro i quali fossero interessati, a contattare lo Studio Legale per una valutazione relativa alla propria singola posizione, al seguente indirizzo: info@avvocatobruschi.it entro e non oltre il 31 marzo 2018.
Studio Legale Bruschi
Comments