Con la Sentenza n. 4642/2018, depositata il 28 febbraio u.s., la Corte di Cassazione si è pronunciata su un ricorso presentato da una Banca S.c.p.a. contro la Consob, che aveva comminato una sanzione pesantissima per offerta abusiva di prodotti finanziari. La pronuncia è stata fonte di diverse importanti conclusioni riguardo al diritto bancario, che verranno di seguito analizzate.
In primis, riguardo all’offerta al pubblico di prodotti finanziari, la Suprema Corte ha statuito che: “non è necessaria la sottoposizione ai clienti investitori del prospetto informativo, essendo sufficiente che siano reperibili informazioni sulle condizioni dell’offerta e sui prodotti finanziari offerti, così da mettere un investitore in grado di decidere se acquistare o sottoscrivere tali prodotti”.
In secundis, la nozione di prodotto finanziario comprende anche le azioni delle emittenti bancarie in forma di società cooperative. I Giudici hanno sottolineato che tali strumenti sono “di natura aperta ed atecnica, la quale rappresenta la risposta legislativa alla creatività del mercato ed alla molteplicità degli strumenti offerti al pubblico, nonché all’esigenza di tutela degli investitori, in maniera da permettere la riconduzione nell’ambito della disciplina delle pure operazioni innominate”.
Vieppiù, viene affrontata anche la questione del ne bis in idem. La corte di Cassazione ha risolto l’eccezione sollevata dalle difese, affermando che in assenza di disposizione specifica, non è prevista l’applicazione della legge più favorevole tra diritto amministrativo e penale.
Alla luce di tali considerazioni, l’istituto bancario cooperativo è stato condannato alla sanzione di Euro 2 milioni e mezzo, già inflitta dalla Consob, oltre al rimborso delle spese giudiziali per un ammontare superiore ai 18.000,00 Euro.
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