Ci eravamo spesso chiesti durante l’emergenza sanitaria quanto i provvedimenti adottati fossero in linea e rispettassero la nostra privacy, soprattutto quello riguardante la conoscenza dello stato vaccinale dei lavoratori e il controllo del green-pass contente alcuni dati sensibili per l’accesso a bar, ristoranti, negozi di abbigliamento, luoghi di lavoro ecc.
Oggi abbiamo una risposta in tal senso: con la sentenza n. 842/2022 del 6 ottobre scorso il Tribunale di Frosinone ha affermato l'illegittimità dei DPCM adottati dal Presidente del Consiglio durante la gestione dell'emergenza sanitaria.
Nel caso in esame, il fatto era avvenuto durante il primo lockdown, quando vi era l’obbligo di restare a casa se non per compravate esigenze lavorative, di salute o di estrema necessità. Il ricorrente, un giovane ragazzo, durante questo periodo era stato fermato dalla Polizia mentre era alla guida e, visto che non fornì idonee motivazioni del perché si trovasse li, venne multato per aver violato le prescrizioni del Decreto. Presentò quindi ricorso al competente Giudice di Pace, che accolse le istanze avanzate dal cittadino.
La Prefettura tuttavia propose un appello dove esprimeva il fatto che vi fosse l’obbligo di rispetto delle disposizioni del DPCM emesse il 9 marzo 2020. Il Tribunale di Frosinone rigettò tale impugnazione in ragione della rilevata illegittimità dei suddetti Decreti. Ovvero, il Tribunale osserva come tal provvedimenti fossero limitativi della inviolabile libertà di circolazione e pertanto siano incostituzionali anche se emanati a difesa di un altrettanto diritto inviolabile come quello alla tutela della salute. La Costituzione infatti prevede l'attribuzione al Governo di poteri speciali solo in caso di guerra e previa deliberazione delle Camere, ai sensi dell'art. art. 78 Cost., pertanto suddetti decreti non solo violavano un diritto quale quello della libertà di circolazione ma erano stati emanati dal Governo in un contesto non previsto dalla Costituzione.
Tale sentenza si auspica faccia da apripista per risolvere tutti quei casi in cui molti cittadini si sono visti violare le loro libertà fondamentali.
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