È di poche ore fa la notizia che la Guardia di Finanza ha sequestrato circa 700 milioni di euro alle società (IDB e DPI) che hanno messo in vendita in diamanti e alle banche che, in tale operazione, avevano funzione di intermediario.
La vicenda riguarda la messa in vendita, negli anni 2012/2016, di diamanti il cui valore reale sarebbe stato di molto inferiore al prezzo di vendita e questo avrebbe impedito il ricollocamento dei diamanti sul mercato. Inoltre, lo scorso ottobre, IDB, DPI e le banche intermediarie, sono state sanzionate per 12,35 milioni di euro dall’Antitrus per prospettazione omissiva ed ingannevole di alcune caratteristiche essenziali dell’investimento.
A tali sanzioni, oggi, si aggiungono il sequestro preventivo di 83,8 milioni a Banco Bpm, di 253 milioni a carico di DPI, 328 milioni ad IDB, 32 milioni nei confronti di Unicredit, 11 milioni a Intesa Sanpaolo e 35,5 milioni a carico di Mps, e l’inchiesta per truffa aggravata, autoriciclaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza nei confronti degli stessi istituti e società.
I pm della procura di Milano, infatti, insieme alla Guardia di Finanza, all’esito delle indagini svolte ritengono che le banche non fossero semplici promotrici dell’investimento in diamanti, ma avessero un vero e proprio interesse al loro collocamento presso i risparmiatori e fossero a conoscenza del reale valore del “bene rifugio”.
Sul fronte penale non resta che attendere l’evoluzione dell’indagine in corso, mentre è vivamente consigliabile agire da subito con l’invio di una lettera di diffida volta ad interrompere i termini di prescrizione per ottenere il rimborso e/o il risarcimento del danno in sede civile.
A tal fine il Nostro Studio sta avviando una class action, invitiamo pertanto tutti coloro che fossero coinvolti in tale vicenda a contattarci.
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Studio Legale Bruschi
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