È di pochi giorni fa la notizia riguardante l’intervento della Suprema Corte, con la sentenza n. 12062 del 30 marzo 2021, sul tema del furto d’identità online.
Specificatamente, nel caso in esame, l’imputato aveva violato due beni giuridici distinti ovvero l’art. 494 del Codice Penale (“Sostituzione di persona”) e l’art. 167 del d.lgs. 196/2003 (“Trattamento illecito di dati personali”) in quanto aveva creato un nuovo profilo utente, su una piattaforma social, utilizzando, non la sua immagine personale, ma la foto di altro soggetto, il quale non era a conoscenza del fatto.
“la creazione di un profilo social mediante l'indebito utilizzo dell'immagine di una persona ignara e non consenziente integra due ipotesi delittuose diverse e tra loro autonome […] e quindi, sussiste [...] concorso formale di reati tra la sostituzione di persona e il trattamento illecito di dati personali.”
La Corte si è in particolare espressa sull’art. 494 affermando che “integra il delitto di sostituzione di persona la condotta di colui che crea ed utilizza un "profilo" su "social network", servendosi abusivamente dell'immagine di un diverso soggetto, inconsapevole, in quanto idonea alla rappresentazione di un'identità digitale non corrispondente al soggetto che ne fa uso.”
“senza contare, ovviamente, che "gli utilizzatori del servizio" vengono "tratti in inganno sulla disponibilità della persona associata all'immagine a ricevere comunicazioni a sfondo sessuale o sentimentale.”
La Suprema Corte, con questa sentenza ha voluto offrire ulteriori delucidazioni in questo delicato ma alquanto diffuso tema. Sono molto frequenti infatti i cosiddetti profili “fake” che sfruttano l’immagine e la reputazione altrui, soprattutto, ovviamente, quella dei personaggi pubblici, al fine di “trarne vantaggio, consistente nell'agevolazione delle comunicazioni e degli scambi di contenuti in rete.”
Recentemente proprio sulla piattaforma Instagram, l’ex ginnasta Giulia Calcaterra e il content creator Nick Pescetto, avevano indetto un Giveaway per vincere dei premi consistenti in un drone DJI MINI 2 e in una GoPro 9. Migliaia i follower che hanno partecipato e centinaia i profili fake creati con i loro nomi e le loro immagini con l’intento di comunicare informazioni, palesemente false, per rubare soldi ai partecipanti. Fortunatamente nessuno ha subito danni e i profili sono stati immediatamente segnalati.
Invitiamo quindi tutti i nostri lettori a prestare particolare attenzione a questa particolare forma di violazione e furto d’identità.
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Studio Legale MB
Dott.ssa Roberta Girardi
Vittorio Veneto, 19 aprile 2021
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