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I MEMBRI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE SONO CONDANNABILI AL RISARCIMENTO DANNI PER INERZIA

Il 29 dicembre scorso, è stata depositata presso la Cancelleria della Cassazione la Sentenza n. 31204/2017 che rappresenta un punto di svolta nel riconoscere la responsabilità dei membri del C.D.A. delle Società Per Azioni (S.p.A.), forma riconosciuta anche alle Banche, per “cattiva gestione”.


Nel caso di specie, la Cassazione ha stabilito il risarcimento dei danni in favore dei clienti di una Società in L.C.A., condannando gli amministratori per mancata gestione della vigilanza e per violazione dell’obbligo di proteggere e conservare l’integrità del patrimonio sociale. In particolare, la Corte ha ribadito che il mero dissenso dei membri del C.D.A., quandanche caratterizzato dalle dimissioni, rispetto alle attività della Società, non è sufficiente: come riconosciuto dal nostro ordinamento, essi hanno la possibilità di “tenere comportamenti alternativi” ben più significativi, laddove riscontrino irregolarità.


Ancora, la Corte ha sottolineato come anche l’aver ricoperto la carica di membro del C.D.A. solo in via formale, e non quindi effettiva, anche senza partecipare ad un gran numero di riunioni, non esclude la responsabilità di tali soggetti. Infatti, la Corte ha ribadito che essi avrebbero ben potuto esercitare i loro poteri verso gli altri membri, dopo essere venuti a conoscenza della cattiva gestione.


Infine, si vuole condividere uno dei passaggi più significativi della pronuncia, che, in merito alla responsabilità dei soggetti sopra citati, riferisce: “ciò tanto più quando l’impresa rivesta peculiare interesse per il mercato, attesa la delicatezza degli interessi implicati nell’attività bancaria ed assicurativa”.


Sembrano quindi aprirsi nuovi spiragli giurisprudenziali anche per le vicende delle Banche Venete in L.C.A., del tutto analoghe, che sono al vaglio dello Studio.


Studio Legale Maria Bruschi

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