La seconda sezione penale della Cassazione, con la sentenza n. 3489 del 2023, ha affermato che colui che promette di far guarire con amuleti e altri trucchi di magia dietro pagamento di una determinata somma è soggetto a truffa e non estorsione.
Viene infatti dichiarato che “sussiste la truffa vessatoria ove l'agente - come nel caso di specie - rappresenti il pericolo di un evento dannoso, di norma correlato all'azione di forze occulte e tali da poter essere individuate come non reali, la cui concretizzazione prescinde dalla sua volontà”.
Si configura viceversa “il delitto di estorsione tutte le volte in cui l'agente rappresenti il pericolo reale di un accadimento il cui verificarsi appare come da lui dipendente“ (cfr., tra le altre, Cassazione n. 24624/2020).
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Studio Legale Avv. Maria Bruschi
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