Scriviamo questo articolo, al fine di avvertire tutti i nostri clienti che, per ciò che concerne gli ordini di acquisto, la Corte di Cassazione ha sancito la loro validità nel caso in cui l’assenso sia fornito dal cliente-investitore anche per via telefonica.
Nel caso concreto, il cliente risparmiatore si era rivolto al Tribunale di Milano per far dichiarare la nullità delle operazioni di acquisto e vendita, poste in essere tra il 1999 e il 2002, anche attraverso la sottoscrizione di documenti da parte della sorella munita di delega. In primo grado, il Giudice aveva riconosciuto la responsabilità della Banca condannandola al pagamento della somma impiegata dal cliente per le operazioni dichiarate nulle. Tuttavia, la Corte d’Appello ha sancito la validità delle operazioni telefoniche poiché previste dal contratto quadro, posizione sostenuta anche dalla Cassazione.
Infatti, l’ordinanza n.3087/2018 della prima sezione civile della Corte di Cassazione precisa che: “la possibilità di dare all’intermediario ordini di acquisto per telefono è una modalità espressamente consentita dal regolamento intermediari della Consob, che l’ha prevista sia all’articolo 29 che all’articolo 60”.
Il ricorrente aveva sottoposto alla Corte anche la questione relativa agli oneri probatori: secondo il citato regolamento Consob, la Banca dovrebbe registrare su appositi nastri magnetici o altri equivalenti, le telefonate con i relativi ordini. La Banca non aveva fornito prova di ciò, e quindi secondo la difesa del cliente, tali ordini andavano invalidati.
La Cassazione ha chiarito anche tale punto, affermando che la registrazione “non costituisce un requisito di forma – senza il quale l’ordine viene invalidato - ma uno strumento atto a facilitare la prova dell’avvenuta richiesta, con conseguente esonero di responsabilità quanto all’operazione da compiere”.
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