Lunedì 5 febbraio la Guardia di Finanza di Vicenza, su incarico della Procura della Repubblica della città veneta, ha eseguito un sequestro preventivo per un importo pari a 106 milioni di euro nei confronti della società per azioni BPVI oggi in liquidazione coatta amministrativa.
Si tratta di un filone separato rispetto a quello attualmente in corso, epilogo di una vicenda giudiziaria che si era incagliata nei mesi scorsi per un conflitto sulla competenza. In particolare, il 18 maggio 2017 il GIP di Vicenza aveva disposto, su richiesta della Procura, un originario provvedimento di sequestro poi non eseguito in quanto la medesima aveva di lì a poco presentato ricorso ritenendo che la competenza dovesse essere radicata a Milano. Solo con la seconda decisione della Suprema Corte del 7 dicembre scorso, la quale ha stabilito la competenza dell’autorità giudiziaria vicentina, gli uomini della Finanza hanno potuto proseguire la loro attività in tale direzione.
L’odierno sequestro, che si inserisce nel contesto delle responsabilità amministrative della banca, fa riferimento al reato contestato di ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza della Consob che, secondo l’accusa, è stato attuato in occasione dell’operazione di aumento di capitale compiuto dalla stessa nel 2014.
Gli azionisti che hanno partecipato all’aumento di capitale del 2014 potranno quindi avere una parte dei 106 milioni una volta sottratta la multa a carico della banca che potrebbe ammontare ad un paio di milioni. I danneggiati dovranno però costituirsi parte civile nel procedimento che non ha nulla a che vedere con quello sul crac dell’ex Popolare per cui è già in corso l’udienza preliminare e in merito sono già state ammesse oltre 5 mila parti civili in quanto trattasi di filoni assestanti.
Il nostro Studio sta valutando di costituirsi parte civile anche in quel procedimento penale non appena verrà disposto il rinvio a giudizio e si apriranno i termini previsti dalla legge.
Non mancheremo di tenerVi aggiornati.
Studio Legale Bruschi
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