AFFITTI BREVI IN CONDOMINIO: COSA SAPERE PRIMA DI INIZIARE
- DOTT.SSA DE ZORDO VERONICA

- 5 nov
- Tempo di lettura: 1 min

Gli affitti brevi, disciplinati dal D.L. n. 50/2017, permettono di locare un immobile per periodi inferiori a 30 giorni, anche più volte all’anno, senza trasformare l’attività in impresa ricettiva.
Tuttavia, chi intende avviare questa forma di locazione in un contesto condominiale deve fare attenzione ad alcuni aspetti fondamentali.
In primo luogo, l’assemblea condominiale non ha il potere di vietare gli affitti brevi, né tantomeno l’amministratore. Solo un regolamento condominiale di natura contrattuale, ossia approvato all’unanimità o predisposto dal costruttore, può legittimamente contenere clausole esplicite che ne vietino l’attivazione.
Inoltre, il divieto deve essere chiaro e riferirsi espressamente agli affitti brevi, poiché non è sufficiente un generico divieto di attività ricettive.
Il locatore deve anche accertarsi che l’immobile rientri nelle categorie catastali ammesse (A1–A11, escluso A10) e deve garantire il rispetto delle regole di convivenza, informando gli ospiti sulle norme condominiali.
È obbligatoria, infine, la comunicazione dei dati degli ospiti alla Questura competente, anche in modalità telematica. Una verifica preventiva del regolamento condominiale, del catasto e degli obblighi di legge è quindi essenziale per evitare contenziosi.
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