CYBER IGIENE AZIENDALE: LA SICUREZZA INFORMATICA È UNA QUESTIONE CULTURALE
- Studio Legale Bruschi
- 11 giu
- Tempo di lettura: 2 min

dott.ssa Veronica De Zordo
Ogni impresa oggi è anche digitale, spesso senza esserne pienamente consapevole. Un gestionale, una PEC, un cloud condiviso: bastano questi strumenti per essere esposti a rischi informatici concreti. E non servono sofisticati attacchi hacker.
Spesso è sufficiente una password riutilizzata o un clic su un’email sbagliata.
Cyber igiene: il primo passo per proteggere l’azienda
La cyber igiene è l’insieme di buone pratiche quotidiane – tecniche e organizzative – che riducono il rischio di violazioni e garantiscono la continuità operativa. È un concetto semplice, ma cruciale: senza cultura della sicurezza, nessuna tecnologia è davvero efficace.
Errori frequenti, rischi reali
Password deboli o identiche per più account
Wi-Fi non protetti o reti condivise senza controllo
Assenza di autenticazione a più fattori (MFA)
Software non aggiornati o installati da fonti inaffidabili
Formazione del personale assente o occasionale
Tutti questi elementi possono aprire la porta a ransomware, phishing e data breach, con danni economici e reputazionali anche gravi.
Zero Trust: fidarsi è bene, verificare sempre
Il principio “Zero Trust” impone di non dare mai per scontata la sicurezza interna. Ogni accesso va autenticato, ogni comportamento anomalo monitorato, ogni privilegio limitato allo stretto necessario. È il modello richiesto oggi da molte normative, tra cui GDPR, NIS2 e DORA.
Checklist essenziale per la sicurezza aziendale
Password forti e uniche, gestite con strumenti certificati
MFA attiva su tutti gli account critici
Backup regolari e separati
VPN per connessioni esterne e smart working
Formazione continua e simulazioni anti-phishing
Policy aziendali su dispositivi, scrivania pulita e uso cloud
Il diritto come strumento di protezione
La sicurezza informatica non è solo una responsabilità dell’IT: è anche una responsabilità legale. L’assenza di misure adeguate espone le imprese a:
Sanzioni amministrative, fino al 4% del fatturato
Responsabilità civile e risarcitoria, verso clienti e partner
Profili penali, in caso di negligenza grave
Servono policy chiare, DPIA, contratti ben scritti con i fornitori IT, formazione dei dipendenti e un’adeguata governance della protezione dati.
Conclusione: proteggere oggi per non pagare domani
Investire nella cyber igiene significa tutelare non solo la sicurezza informatica, ma la stabilità, la reputazione e il futuro dell’impresa.
La miglior difesa è una cultura digitale solida. Il miglior strumento è la consapevolezza.
Lo Studio legale Bruschi è a disposizione per affiancare imprese e professionisti in attività di audit legale, compliance, gestione degli incidenti informatici e adeguamento normativo alle recenti direttive europee in materia di cybersecurity e protezione dei dati.
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