È del 22 febbraio la notizia dello scivolone della cripto-valuta più famosa al mondo. La sera di lunedì infatti il Bitcoin è sceso di ben 17 punti percentuali, per una somma di circa 10.000 dollari in meno. Questa discesa ha trascinato nel buco nero anche le altre cripto-valute, facendo abbassare Ethereum del 10% e Litecoin del 20%.
Essendo queste monete virtuali, come già anticipato, molto volatili, la loro fluttuazione varia molto in base all’andamento dei movimenti che vengono fatti dai piccoli e dai grandi investitori. Viene infatti affermato, in diverse tesate giornalistiche, che questo sali-scendi potrebbe essere correlato al fatto che nel weekend la cripto-valuta aumenti in maniera esponenziale il suo valore a seguito dei molteplici piccoli investimenti che vengono eseguiti “a livello domestico”, viceversa a inizio settimana, e nello specifico lo scorso lunedì, in conseguenza anche di un tweet di Elon Musk dove il CEO e founder di Tesla esponeva un suo pensiero riguardo alle quotazioni troppo “alte”, molti trader professionisti hanno ridotto la loro esposizione, facendo pertanto abbassare il prezzo della moneta.
Ci sono però ulteriori voci su questa discesa vertiginosa dei Bitcoin: le fonti sono ancora in fase di verifica ma alcune testate internazionali hanno rivelato la notizia che il governo indiano avrebbe, in via ufficiale, vietato il commercio delle cripto-valute con il disegno di legge “The Cryptocurrency and Regulation of Official Digital Currency Bill, 2021”. L’India infatti, un paese classificato in quello che oggi chiamiamo Terzo Mondo, conta però una pluralità di investitori importanti come Nischal Shetty, co-fondatore e CEO di WazirX, una delle più grandi borse di cripto-valuta dell’India. Ma non solo, oltre dieci milioni di indiani hanno già investito nelle monete virtuali e bandire tale cripto-economia sarebbe come vietare l’utilizzo di Internet negli anni ’90: vivere nel passato mentre il resto del mondo va avanti.
Senza contare che nonostante l’emergenza sanitaria, provocata da Covid-19, abbia causato il declino di molte economie mondiali e conseguente perdita di posti di lavoro, questa nuova “industria” delle cripto-valute ha generato nuovi ruoli e posti di lavoro: vi sono infatti oltre 340 startup relative alle cripto-valute in India. Se questa notizia fosse vera ci sarebbe una vera e propria erosione della ricchezza.
Per non perdere quindi i loro investimenti, i trader indiani avrebbero quindi compito azioni di monetizzazione.
Sempre Nischal Shetty ha affermato che il governo, vietando questa attività economica, porterebbe ad un utilizzo del mercato nero per effettuare transazioni di compravendita dei Bitcoin; sarebbe invece auspicabile una vera e propria regolamentazione, sulla falsa riga di Stati Uniti, Regno Unito o la più vicina Repubblica di Singapore.
È, tuttavia, prevista nel mese di marzo una risalita della cripto-valuta ma per rimanere aggiornati, continuate a seguire il nostro sito web, nella sezione news e i nostri social.
Studio Legale MB
Dott.ssa Roberta Girardi
Vittorio Veneto, 01 marzo 2021
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