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BANCHE VENETE: ANCORA NOVITÀ SUL FONDO DI RISTORO

Nei giorni scorsi, il sottosegretario all’economia Bitonci, ha fatto alcune precisazioni in merito alla possibilità per i risparmiatori truffati dalle banche venete di ottenere finalmente un rimborso.


Oltre al recentissimo fondo messo a disposizione dalla Consob, che riconosce un acconto del 30% a coloro che hanno ottenuto un lodo favorevole dall’ACF (Arbitro per le Controversie Finanziarie), è stato confermato anche il fondo promesso dallo scorso governo con la legge di Bilancio. Quest’ultimo dovrebbe entrare in vigore il 1 Gennaio 2019 e consentirà di avanzare richieste di rimborso fino al prossimo 30 Aprile. Qui una prima novità, non sarà più un nuovo ente ad occuparsi della questione (si ricorda che in precedenza si era parlato di ricorso all’Anac), ma sempre lo stesso Acf. Pertanto si prevede, a breve, una riapertura dei termini sia per i ricorsi dichiarati inammissibili lo scorso luglio sia per la presentazione di nuove istanze.


Altre importanti novità riguardano l’ordine preferenziale di rimborso, che vedrà risarciti per primi coloro che hanno un reddito annuo inferiore a 35.000 euro e i pensionati e non chi sarà più veloce nel presentare l’istanza di ristoro; la possibilità di ottenere il risarcimento anche da parte di quelli che lo scorso anno avevano accettato il 15% a seguito della transazione e, infine, l’onere della prova, che non spetterà più al risparmiatore tradito, ma alla banca stessa. Va da sé che, essendo state liquidate le banche, l’Acf valuterà le diverse situazioni semplicemente sulla base della documentazione fornita dai risparmiatori.


Premessi tali cambiamenti, pertanto, si osserva che, mentre in precedenza si era offerto un rimborso totale di pochi, ad oggi si prospetta un risarcimento parziale ma che possa riguardare una vastità di risparmiatori.


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Studio Legale Bruschi


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